Squilibri

Squilibri

DATE:
1976-1984 (?)

LUOGO:
Milano

COLLANE D’INTERESSE:
«Squi/libri»

DESCRIZIONE:
La casa editrice Squilibri viene fondata a Milano nel 1976 da Dario Fiori, uno dei maggiori animatori dei movimenti controculturali degli anni Settanta, collaboratore di «A/traverso» e direttore delle riviste «Wow», «Catastrofe» e «Squilibri», cui sono direttamente legate le attività della casa editrice; grafico e architetto, Fiori cura personalmente le copertine dei libri e l’editing. La casa editrice si connotata fortemente come espressione diretta dei giovani studenti e disoccupati che compongono il principale soggetto politico del Settantasette, il proletariato giovanile, privilegiando le opere a carattere letterario e artistico da essi prodotte. L’intento è quello di promuovere una letteratura “dal basso”, in opposizione a quella ufficiale dell’establishment intellettuale, che esplori tutti i generi senza distinzione, e che si faccia veicolo di diffusione delle tematiche care al movimento. Il primo volume pubblicato dalla casa editrice è Sarà un risotto che vi seppellirà, nel 1976, un testo anonimo composto dai materiali di lotta dei Circoli Proletari Giovanili di Milano, con cui la casa editrice è in stretti rapporti. Del 1977 è Chi ha ucciso Majakovskij?, un romanzo di Franco Berardi, meglio conosciuto come Bifo, con cui Fiori collabora assiduamente, in cui la storia del poeta russo – figura mitizzata dal movimento del Settantasette –  diventa “pretesto” per affrontare questioni legate alla militanza politica nella contemporaneità. Di Bifo Squilibri pubblica anche Finalmente il cielo è caduto sulla terra (1978), dedicato all’analisi delle vicende che hanno portato l’eponima rivista, gestita dal collettivo di «A/traverso», alla chiusura – pubblicato in Francia da Seuil lo stesso anno – e il saggio collettaneo, scritto da Bifo con Pierre Rival e Alain Guillerme, L’ideologia francese. Contro i Nouveaux Philosophes (1977). All’insegna del “personale è politico”, Squilibri pubblica una serie di opere letterarie scritte direttamente dai giovani proletari, tra cui: Disamori (1977) di Bruno Brancher, romanzo in cui si racconta la vita di un giovane operaio, trascorsa tra fabbrica, carcere e militanza, e la disaffezione per la vecchia politica dei partiti; Rapsodia meccanica. Poesie in fabbrica (1977), una raccolta di componimenti poetici scritti dall’operaio Francesco Curra, in cui viene riproposto il tema dell’alienazione nel lavoro in fabbrica; Storiella omosessuale (1977) di Dario Trento, una storia raccontata in prima persona e ambientata a Bologna durante il Settantasette, e Limoni neri. Due anni con l’eroina (1978) di Claudio Ambrosi, altro racconto in prima persona sulla tossicodipendenza. Di estremo interesse risultano i libri illustrati, tra cui, in primo luogo, William Blake in Beulah: saggio visionario su un poeta a fumetti (1977) di Corrado Costa, che, a dispetto del titolo, infrange tutte le norme della tradizionale impostazione delle stripes con soluzioni pienamente avanguardistiche. Si segnalano in questo senso anche Viaggio nel diforisma urbano (1977) di Romeo Borzini e Diego Gallarate, e La settimana ha otto di (1977), una raccolta di filastrocche e di storie per bambini scritte da Francesco Schianchi e illustrate da Andrea Pazienza, che in questo volume pubblica per la prima volta i suoi disegni. Le illustrazioni di Pazienza compaiono anche in copertina e all’interno del romanzo Stalin loves (1977), in cui si racconta l’immaginaria vita erotica di Stalin, proponendo «nel modo più esemplare il dramma della separazione esasperata tra politico e personale» (quarta di copertina), scritto, si spiega nella quarta, da un autore che vive in un paese europeo, rimasto volutamente anonimo a causa delle censure e delle persecuzioni che colpiscono le espressioni di dissenso nel suo paese, con chiaro riferimento all’Italia. Tra i volumi di carattere saggistico e teorico pubblicati dalla casa editrice si ricordano invece il saggio La banda bonnot di Bernard Thomas del 1978 e l’intervista a Felix Guattari, Desiderio e rivoluzione, a cura di Paolo Bertetto, del 1977. Nel 1984 compare quello che sembra essere l’ultimo volume edito dalla casa editrice, Il magico negli occhi: poeti italiani contemporanei, a cura di Angelo Gaccione, con un saggio introduttivo di Mario Spinella, che raccoglie poesie di Andrea Zanzotto, Ignazio Buttitta e Franco Fortini al fianco di altre di giovani autori; si tratta tuttavia di una pubblicazione isolata, avvenuta dopo anni di inattività della casa editrice, che lascia pensare a un cambio di direzione editoriale intercorso nel frattempo. Attualmente il marchio Squilibri è ancora attivo, ma sotto un’altra proprietà e con sede a Roma.

BIBLIOGRAFIA:
Informazioni su Dario Fiori e la sua casa editrice sono reperibili online, sui siti http://win.cultnews.it (03/2019), dove si trova la presentazione di un incontro del 2009 tenutosi presso la Fondazione Mudima di Milano in ricordo di Dario Fiori, e http://stampamusicale.altervista.org (03/2019); altre informazioni sono state ricavate dai volumi pubblicati.

 

[Giovanna Lo Monaco]
[scheda aggiornata al 29 aprile 2019]