FELTRINELLI

FELTRINELLI

DATE:
1954 – ancora attiva

LUOGO:
Milano

COLLANE DI INTERESSE:
«Edizioni di Libreria», «I Franchi Narratori», «I Narratori», «Le Comete», «Materiali», «Narrativa», «Poesia».

DESCRIZIONE:
La casa editrice, fondata a Milano da Giangiacomo Feltrinelli nel 1954, si distingue per la specificità del programma editoriale, elaborato dallo stesso Feltrinelli e caratterizzato da un forte impegno politico ispirato ai valori dell’antifascismo e agli ideali comunisti, nonché dall’obiettivo di contribuire alla formazione culturale dei lettori. Inizialmente vicino al PCI Feltrinelli si discosta progressivamente dalle “direttive” culturali del partito e in special modo dopo la pubblicazione de Il dottor Živago dello scrittore russo Boris Pasternak nel 1957, all’interno della collana «Narrativa». Quello del Dottor Živago diviene un caso editoriale di rilevanza internazionale che – assieme al successo del Gattopardo, pubblicato nello stesso anno e nella stessa collana – permette alla Feltrinelli di diventare rapidamente una delle case editrici più riconosciute in Italia e all’estero. Feltrinelli pubblica il romanzo in anteprima mondiale e direttamente in traduzione italiana, ben prima dell’edizione in lingua originale ostacolata da Mosca a causa della non conformità del libro ai dettami del realismo socialista, avvertita come un affronto all’ideologia del regime. Le vicende editoriali del libro, a tratti simili a quelle di una spy story, rivelano la profonda ingerenza della politica di quegli anni – in questo caso esercitata dall’URSS direttamente o indirettamente tramite il PCI – sulle iniziative culturali e, in tale scenario, la battaglia per la pubblicazione del romanzo di Pasternak coincide per Feltrinelli con una aperta protesta a favore della libertà d’espressione e con una rivendicazione dell’autonomia della cultura dalla politica. Feltrinelli pubblica anche altre opere rilevanti di autori russi spesso sconosciuti al pubblico italiano, tra cui Nella sua città di Viktor Nekrasov nel 1955, che costituisce una svolta nella letteratura sovietica verso stilemi occidentali; nel 1958, sotto il titolo Tramonto, raccoglie le opere letterarie, teatrali e cinematografiche di Isaak Babel’, giornalista e collaboratore di Ėjzenštejn, fucilato per spionaggio sotto la dittatura di Stalin; nel 1961 pubblica Una spanna di terra di Grigorij Baklanov che aveva avuto una storia editoriale contrastata in patria per ragioni ideologiche. Altro scrittore russo di rilievo introdotto in Italia da Feltrinelli è Evgenij Evtušenko, di cui viene pubblicato La stazione di Zimà e altri versi nel 1962, primo di una serie di titoli dello stesso autore editi da Feltrinelli. La scelta dell’editore ricade generalmente su scrittori in aperto dissenso con il regime o su altri che, pur rimanendo nell’alveo istituzionale sovietico, dimostrano di non essere perfettamente allineati alla rigida politica culturale da esso imposta, vittime anch’essi, in forme e misure differenti, della censura e delle pressioni del partito, come nel caso di Evtušenko. La selezione delle opere letterarie sembra generalmente orientata a promuovere una prospettiva critica nei confronti della politica dell’Unione Sovietica e si coniuga in questo senso con la pubblicazione di alcuni saggi della collana «Attualità» – si vedano in particolare gli Scritti politici del leader ungherese Imre Nagy pubblicati nel 1958 -, in cui si discute dell’assestamento dell’URSS dopo Stalin e si fa spazio un complessivo ripensamento della tradizione socialista. Sin dall’inizio della sua attività la casa editrice si preoccupa di far conoscere al pubblico italiano la letteratura contemporanea internazionale, in particolare attraverso le collane «Narrativa» e «Le Comete», entrambe dirette da Valerio Riva, e dal 1960 con «I Narratori». I titoli stranieri vengono selezionati da un lato secondo strategie commerciali, dall’altro proponendosi di alimentare il clima di rinnovamento e sprovincializzazione che pervade il Paese durante gli anni Cinquanta e Sessanta, avanzando una proposta culturale innovativa. Tra questi si segnalano le opere ascrivibili all’area del nouveau roman francese, come Ritratto d’ignoto. Tropismi. Conversazione e sottoconversazione di Nathalie Sarraute nel 1959, autrice che con Feltrinelli pubblicherà anche altri titoli, e Invito a Pranzo di Claude Mauriac nel 1961, ma anche i testi degli autori tedeschi del Gruppo 47, pubblicati soprattutto grazie all’iniziativa di Enrico Filippini. Filippini si occupa in particolare della traduzione e dell’edizione di testi fondamentali come Il tamburo di latta di Gunter Grass (1962) e Le congetture su Jacob di Uwe Johnson (1961); nel 1962 sovrintende in qualità di redattore anche alla pubblicazione di un’antologia di autori tedeschi contemporanei intitolata Il dissenso, a cura di Hans Bender, che suscita non poche polemiche. Attraverso la pubblicazione di questi testi viene “importato” il modello del romanzo sperimentale, del tutto distante dalla narrativa che diremmo genericamente di stampo tradizionale promossa fino a quel momento dalla casa editrice in consonanza con la dominante culturale del tempo. In Italia i principali promotori del romanzo sperimentale, denominato “antiromanzo”, sono gli autori del Gruppo 63, i cui testi trovano particolare accoglienza proprio nella collana «Le Comete», a fianco dei corrispondenti antiromanzi stranieri: tra i titoli presenti nella collana, pubblicati tra il 1963 e il 1965, si ricordino Capriccio italiano di Edoardo Sanguineti, Come si agisce di Nanni Balestrini, La narcisata e La controra di Alberto Arbasino, L’oblò di Adriano Spatola e Il parafossile di Giorgio Celli, ma anche le antologie La scuola di Palermo a cura di Alfredo Giuliani, che raccoglie testi di Michele Perriera, Roberto Di Marco e Gaetano Testa, e, soprattutto, la prima antologia del Gruppo 63 che raccoglie i testi degli autori intervenuti al convegno fondativo del Gruppo (Gruppo 63. La nuova letteratura, a cura di N. Balestrini e A. Giuliani). Altri testi rilevanti della Neoavanguardia come Fratelli d’Italia di Arbasino, Il giuoco dell’oca di Sanguineti e Tristano di Balestrini vengono accolti in differenti collane tra cui «I Narratori»; la collana di saggistica «Materiali» ospiterà invece – in modo quasi esclusivo – gli scritti teorici e critici del Gruppo, tra cui Avanguardia e sperimentalismo di Angelo Guglielmi (1964), Certi romanzi di Arbasino (1964), Ideologia e linguaggio di Sanguineti (1965) e Ordine e disordine di Fausto Curi (1965), nonché gli atti del convegno sul romanzo sperimentale organizzato dal Gruppo 63 nel 1965 (Il romanzo sperimentale. Palermo 1965, a cura di N. Balestrini).  Anche la collana «Poesia» ospita diverse raccolte degli autori della Neoavanguardia come Triperuno di Sanguineti (1964), I rapporti di Porta (1966), Lezione di fisica e Fecaloro di Pagliarani (1967) e Povera Juliet e altre poesie di Giuliani (1965). Con il suo sostegno editoriale, Feltrinelli si presenta di fatto come il principale promotore della nuova letteratura d’avanguardia e della rivoluzione culturale propugnata dal Gruppo 63. L’editore si era dimostrato interessato alle forme letterarie sperimentali già con la pubblicazione di Le piccole vacanze (1957) e L’anonimo lombardo (1959) di Arbasino; una svolta decisiva si verifica quando nel 1962 Feltrinelli diventa l’editore de «il verri», la rivista diretta da Luciano Anceschi che costituisce la prima sede di aggregazione dei membri della futura Neoavanguardia, e accoglie Balestrini tra i collaboratori, mentre Giorgio Bassani, uno dei maggiori oppositori del Gruppo, che fino a quel momento si era occupato della redazione romana e delle pubblicazioni di narrativa, lascia la casa editrice. L’idea stessa di fondare il Gruppo 63 nasce negli uffici milanesi della Feltrinelli ad opera di Valerio Riva, che si preoccuperà principalmente della promozione editoriale, Filippini, che propone per primo la formazione di un gruppo simile al Gruppo 47, e Balestrini, che sarà il principale organizzatore dei lavori collettivi; uno dei “centri operativi” del Gruppo sarà invece costituito dalla libreria romana di Feltrinelli in via del Babuino. Tra il 1967 e i 1969 Feltrinelli contribuisce, assieme ad altri editori, alla sponsorizzazione e al finanziamento della rivista «Quindici», ideata dal Gruppo 63 nel tentativo di legare la propria battaglia culturale ai movimenti giovanili. Il sostegno a «Quindici» rappresenta l’ultimo episodio significativo dello sposalizio tra la casa editrice e i letterati del Gruppo, che si indebolisce dopo l’allontanamento di Riva e di Filippini – in concomitanza con la svolta politica radicale di Feltrinelli verso la fine degli anni Sessanta – e può dirsi concluso quando nel 1972, dopo la morte di Giangiacomo, anche Balestrini lascia la Feltrinelli. Nonostante le resistenze nei confronti della letteratura beat americana da parte dei grandi editori italiani del periodo, sottolineate più volte da Fernanda Pivano anche in riferimento alla Feltrinelli, la casa editrice si dimostra in qualche modo interessata al fenomeno. Nel 1960 era già comparso nelle «Comete» I sotterranei di Jack Kerouac, una delle prime opere della beat generation pubblicate in Italia, con una prefazione di Fernanda Pivano; nel 1964 Feltrinelli pubblica nella stessa collana la prima antologia di successo in Italia della poesia della beat generation, Poesia degli ultimi americani, curata dalla stessa Pivano. È soprattutto dalla metà degli anni Sessanta, tuttavia, che risulta più evidente l’intenzione di Feltrinelli di avvicinarsi al movimento beat – che si stava sviluppando come movimento sociale e politico proprio in quel periodo – con la scelta di accogliere volumetti di poesia e prosa beat italiane all’interno della collana «Edizioni di Libreria». Dei titoli di letteratura beat previsti per la pubblicazione da Fernanda Pivano, incaricata della curatela, vengono tuttavia stampati solamente I denti cariati e la patria di Antonio Infantino e l’Antologia del Beatnik’s clan di Monza, mentre rimangono inediti, tra gli altri, i testi di alcuni dei protagonisti del movimento come Carlo Silvestro, Gianni Milano, Renzo Angolani e Poppi Ranchetti. Nel 1966 Feltrinelli affida a Fernanda Pivano il compito di preparare anche il Numero unico di protesta dei giovani, altro testo che non verrà pubblicato e che avrebbe dovuto contenere i programmi dei vari gruppi del movimento, un’antologia di poesie e prose beat, e La collana dei fiori, un collage con dati e ritagli di giornale sugli scontri del movimento con la polizia. L’appoggio più significativo del grande editore al movimento giovanile è probabilmente rappresentato dalla pubblicazione dell’ultimo numero di «Mondo beat», in segno di solidarietà al movimento beat milanese dopo la dura repressione della polizia, per il quale Feltrinelli scriverà di suo pugno un intervento con lo pseudonimo di Gigi Effe. Si deve a Feltrinelli anche l’edizione italiana del noto opuscolo Della miseria dell’ambiente studentesco (1967), scritto da Khayati Mustapha e pubblicato a cura dell’Internazionale Situazionista, considerato il manifesto delle proteste nell’università di Strasburgo. Il volumetto si inserisce tra le numerose edizioni feltrinelliane di opuscoli dedicati alle lotte politiche in ambito nazionale e internazionale che rientrano nelle «Edizioni di Libreria». Creata nel 1966 la collana comprende piccoli fascicoli venduti unicamente al bancone delle librerie Feltrinelli – per diminuire i costi di distribuzione – accanto ai gadget della rivoluzione, come ad esempio le spille con il simbolo del movimento per la pace; tra i titoli più significativi vanno ricordati Documenti dell’occupazione del Liceo Parini (1968), Lotta studentesca al liceo Einstein di Milano (1968), Rivoluzione dell’università (1969) e Che Guevara: esempio di internazionalismo proletario (1967) di Fidel Castro, e Persiste la minaccia di un colpo di stato in Italia dello stesso Giangiacomo Feltrinelli. Con la creazione nel 1970 della collana «Franchi Narratori», ideata e diretta da Balestrini assieme ad Aldo Tagliaferri – che ne assume la piena direzione dopo il 1972 – la casa editrice dimostra di saper cogliere i cambiamenti di tendenza nel sistema letterario, ma anche di saper recepire tempestivamente i mutamenti politici che caratterizzeranno i movimenti di dissenso degli anni Settanta, all’interno dei quali le tematiche politiche sono legate strettamente a quelle riguardanti la sfera personale. La collana accoglie infatti testi definiti irregolari che si presentano come forma di denuncia dei problemi attuali della società attraverso il racconto in prima persona di soggetti emarginati e ritenuti “scomodi” rispetto al sistema produttivo e culturale, come drogati, disoccupati, immigrati, disobbedienti politici, fuorilegge e omosessuali. Va segnalata tra i titoli la presenza di Diario di un omosessuale di Giacomo Dacquino (1970), Alice i giorni della droga (1972) e L’evasione impossibile di Sante Notarnicola (1972). Il programma della Feltrinelli – portato avanti grazie al contributo determinante dei suoi collaboratori – rappresenta complessivamente un importante tentativo di promuovere una rivoluzione politica e culturale dall’interno dell’industria editoriale ufficiale, utilizzandone strumenti e strategie, e senza dimenticare le esigenze di mercato. Oltre alle scelte di redazione derivano da questa impostazione anche una particolare articolazione del sistema di produzione e distribuzione, interamente gestito dalla stessa Feltrinelli, e l’ideazione di una catena di librerie organizzate come centri di svago, per andare incontro a un nuovo modello di fruizione della cultura. Dopo la morte del fondatore la casa editrice continua a distinguersi per il particolare orientamento editoriale, ma perde progressivamente il carattere militante dei primi anni di attività.

BIBLIOGRAFIA:
Sulla storia della casa editrice si vedano almeno: C. Feltrinelli, Senior service, Feltrinelli, Milano 1999; R. Cesana, “Libri necessari”. Le edizioni letterarie Feltrinelli (1955-1965), UNICOPLI, Milano 2010; M. Fuchs, Enrico Filippini editore e scrittore: la letteratura sperimentale tra Feltrinelli e il Gruppo 63, Carocci, Roma 2017; F. Vadrucci, Quando la penna esplode di vita. La collana “Franchi Narratori” Feltrinelli 1970-1983, Oblique studio 2010 (online sul sito www.obliquestudio.it). Sul caso Pasternak si veda in particolare P. Mancosu, Živago nella tempesta. Le avventure editoriali del capolavoro di Pasternak, Feltrinelli, Milano 2015; su Feltrinelli e il movimento beat si rimanda a F. Pivano, C’era una volta un beat, Arcana, Roma 1976 e P. Echaurren e C. Salaris, Controcultura in Italia 1966-1977, Bollati Boringhieri, Torino 1999.

 

[Giovanna Lo Monaco]
[scheda aggiornata al 12 novembre 2018]