CONTINUUM

CONTINUUM

DATE:
1968-1981

LUOGO:
Napoli, Firenze

PROMOTORI:
Luciano Caruso, Stelio Maria Martini

DESCRIZIONE:
La dicitura Continuum appare per la prima volta su «Linea – Sud» (nn. 5-6, aprile 1967) dove Luciano Caruso e Giovanni Polara curano la pubblicazione e la raccolta di una serie di “carmina figurata” latini. Il termine è usato per indicare il duplice aspetto letterario e visuale che caratterizza i testi medievali apparsi in rivista e, in seguito, le sperimentazioni verbovisive delle avanguardie del secondo Novecento. Nel 1968, la sigla Continuum viene ripresa dallo stesso Caruso e da Stelio Maria Martini per identificare sia il gruppo d’avanguardia fondato a Napoli, che si scioglierà ufficialmente due anni dopo, sia un “modus operandi” artistico che si concretizza nell’omonimo centro culturale, privo di una vera e propria sede “ufficiale”, ma attivo nel capoluogo campano e a Firenze – dove risiede Caruso a partire dagli anni Settanta – fino al 1981. Le molteplici attività promosse dal centro si pongono l’obiettivo di superare il logoramento espressivo del linguaggio tradizionale seguìto all’avvento del capitalismo e all’imporsi dei “mass media”, per perseguire “il miraggio della fusione delle arti”, come si legge nel testo La poesia come gest’azione mentale («Uomini e Idee», n. 18, novembre-dicembre 1968). In virtù di questo ideale, la ricerca poetica di Continuum si trasforma e si approfondisce incessantemente fino alla seconda metà degli anni Settanta, quando il collettivo arriva a concepire un tipo di arte che esca fuori dai circuiti tradizionali in cui si consuma l’esperienza estetica, per sconfinare nella vita quotidiana. Le prime prove culturali di Continuum sono il riflesso della generale volontà di rinnovamento intellettuale e politico che accomuna, negli anni Cinquanta e Sessanta, i vari gruppi d’avanguardia attivi in Italia e che si realizzano in operazioni legate soprattutto all’esperienza verbovisiva. Dal 1968 al 1970 escono a Napoli sei “fogli” del periodico «Continuum», dove l’interazione tra parola e immagine è adoperata per dare vita ad una nuova modalità espressiva. I numeri del periodico sono il frutto di un lavoro collettivo cui prendono parte diversi pittori, filosofi e poeti italiani come Giuseppe Desiato, Mario Diacono, Martino Oberto, Mario Persico, Felice Piemontese ed Emilio Villa, e serve agli autori per abolire la canonica definizione di scrittore, opera e rivista. In questo biennio, il collettivo esprime la radicale avversione nei confronti della realtà contemporanea, arrivando a denunciare la corruzione politica e culturale delle istituzioni italiane nel manifesto Il Fuori, apparso nel volume La disoccupazione mentale. Inchiesta sulla cultura a Napoli (Longo, Ravenna 1972). Nel saggio, il gruppo ufficializza il suo rifiuto di vivere in una società in cui è impossibile riconoscersi sotto il profilo morale e ideologico, e sceglie pertanto di rifugiarsi idealmente in uno spazio utopico collocato al di fuori della realtà stessa, dove portare avanti la propria attività poetica. Sulla stessa linea editoriale e anticonformista di «Continuum», viene pubblicato nel 1973 «Continuazione AZ», periodico che si compone di una serie di fascicoli prodotti a mano e ordinati, come suggerisce il titolo, dalla A alla Z. Rispetto a «Continuum», la rivista si contraddistingue per la sua apertura all’ambiente internazionale e coinvolge gli artisti Timm Ulrichs, Pierre Vandrepote, Jochen Gerz e François Dûfrene. Nello stesso anno viene dato alle stampe anche «Silence’s Weke»,  inizialmente concepito come un trimestrale che doveva dare conto della prassi contestativa e rivoluzionaria delle neoavanguardie, ma di cui in realtà viene pubblicato un solo numero. Il fascicolo ospita una serie di riflessioni fortemente critiche nei confronti dello stato della cultura in Italia, e muove precise accuse verso alcuni artisti legati alla sperimentazione verbovisiva, colpevoli di mercificare la propria produzione intellettuale in virtù di una tacita connivenza con le istituzioni accademiche. Le iniziative promosse dal centro non si limitano ad una, seppure intensa, attività editoriale ma si diversificano in una serie di incontri, collaborazioni, film, mostre e performance che si susseguono in maniera continuativa nell’arco di dieci anni di attività e coinvolgono numerosi esponenti dell’avanguardia italiana e internazionale. Tra le manifestazioni più significative, Poesia visiva 4. Il gesto poetico, che si tiene allo Studio Santandrea di Milano nel 1977 e Continuum. Contributi per una storia dei gruppi culturali in Italia, che si svolge presso la Galleria di Porta Ticinese a Torino nel 1979. Gli anni Settanta segnano anche l’inizio di una serie di ricerche relative al Futurismo finalizzate a riscattare il movimento dall’accusa di connivenza con il Fascismo, e volte a dimostrare come l’avanguardia di Marinetti fosse stata la prima a creare un  linguaggio di contestazione basato sulla ricerca verbovisiva. Tali indagini, che si traducono nella creazione di volumi, e nell’organizzazione di mostre e incontri, vengono portate avanti soprattutto da Luciano Caruso e Stelio Maria Martini che, fra gli altri, si avvalgono della collaborazione di Giancarlo Mazzacurati, Walter Pedullà, Fernando Tempesti e Christopher Wagstaff. Da segnalare i due volumi Tavole Parolibere Futuriste 1912-1944 e le mostre del 1977 Poesia sonora e parole in libertà futuriste (Palazzo del Comune, Pistoia) e Omaggio al Futurismo (Galleria l’Indiano, Firenze). La volontà di guerriglia culturale contro il potere costituito che ha sempre contraddistinto l’attività di Continuum, si estremizza a partire dal 1976, anno in cui viene fondata la rivista «E/mana/azione». Il periodico riprende e approfondice la ricerca linguistica condotta dagli anni Sessanta in poi, aprendosi però all’extraverbale. Il gruppo approda così alla sua fase intellettualmente più radicale elaborando il concetto di “scrittura materica”, una prassi artistica che si basa sull’assemblaggio di elementi naturali o di comuni oggetti d’arredo – sottratti in tal modo alla funzione originaria cui sono destinati – per dare vita ad un nuovo linguaggio poetico. A questo tema è dedicata la manifestazione Il colpo di Glottide. La poesia come fisicità e materia, che si tiene a Firenze nel 1980 e vede la partecipazione di importanti studiosi tra cui Laura Marcheschi ed Henry Chopin. L’arte materica trova la sua più completa realizzazione nei libri d’artista, esemplari unici fabbricati a mano, creati per fronteggiare il declino cui è andato incontro il libro tradizionale, incapace ormai di veicolare un messaggio morale o estetico, e ridotto a semplice merce da cui ricavare profitto. Nel libro-opera, inoltre, il segno calligrafico tracciato a mano dall’artista è volutamente usato per destabilizzare il carattere tipografico dell’industria editoriale. Al libro d’artista è dedicata I Pattern, una collana di 40 volumetti di piccolo formato edita dal Visual Art Center di Napoli, che ospita pubblicazioni di Claudio Parmiggiani, Enrico Bugli, Franco Visco, Giuliano Della Casa ed Eugenio Miccini. «E/mana/azione» segna anche la fine dell‘attività di Continuum, la cui esperienza si considera conclusa nel 1981, con l’uscita del venticinquesimo e ultimo numero della rivista. Dopo quella data, Luciano Caruso e Stelio Maria Martini, propulsori delle numerose iniziative che hanno animato la vita intellettuale di Napoli e Firenze, intraprendono strade artisticamente separate, decretando in tal modo la chiusura del centro culturale.

BIBLIOGRAFIA:
Per informazioni sull’attività di Continuum si rimanda ai seguenti volumi: L. Caruso, L’Avanguardia a Napoli: documenti 1945-1972, Schettini, Napoli 1976; Continuum. Contributi per una storia dei gruppi culturali in Italia 1966-1976, a cura di L. Caruso, All’insegna del Sapere, Napoli 1983; Continuum Manifesti 1968-1970, a cura di L. Caruso, Belforte, Livorno 1983; C. Caserta, Scrittura visuale a Napoli. Documenti dal 1958, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1998; Avanguardia a Napoli: riviste 1958-1983, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2001; Riviste d’arte d’avanguardia. Esoeditoria negli anni Sessanta e Settanta in Italia, a cura di G. Maffei e P. Peterlini, Sylvestre Bonnard, Milano 2005; Pagine d’arte. Il libro d’artista. Avanguardie storiche produzioni contemporanee, catalogo della mostra (Bologna, 21 gennaio-4 febbraio 2017), Essegi, Ravenna 2017.

 

[Noemi Madonna]
[scheda aggiornata al 15 febbraio 2019]