Antologia Alla Laguna blu

Antologia Alla Laguna blu

CURATORI
Konstantin Kuz’minskij (1940-2015) e Grigorij Kovalev (1939-1999)

ANNI DI PUBBLICAZIONE
1980-1986

LUOGO DI EDIZIONE
Newtonville, Massachusetts

DESCRIZIONE
Data alle stampe tra il 1980 e il 1986 con il sostegno dell’Institute of Modern Russian Culture at Blue Lagoon (all’epoca situato in Texas, oggi a Los Angeles), l’Antologia della nuovissima poesia russa Alla Laguna blu (Antologija novejšej russkoj poėzii U Goluboj laguny) costituisce il più importante e duraturo monumento eretto al Samizdat fino a questo momento. Il piano dell’opera, il cui fine era quello di raccogliere il retaggio della poesia russa non ufficiale del periodo 1940-1980 circa, comprende nove volumi, ciascuno dei quali composto da almeno seicento pagine. L’ideatore e curatore Konstantin Kuz’minskij vi inserì non solo migliaia di versi composti da circa centocinquanta poeti, attivi soprattutto a Leningrado e a Mosca, ma anche le riproduzioni di centinaia di documenti, talvolta autografi, ad essi relativi: lettere, memorie, foto, dipinti, illustrazioni, collage.
Poeta sperimentale dal temperamento e dall’energia travolgenti, Kuz’minskij, originario di Leningrado, fu costretto ad emigrare negli Stati Uniti nel 1975. Prima dell’espatrio il poeta riuscì a spostare oltrecortina un’enorme quantità di microfilm e dattiloscritti fondamentali per quella cultura alternativa la cui ricchezza e vitalità, già negli anni precedenti, egli aveva contribuito a diffondere attraverso la redazione di varie antologie. Altrettanto celebri erano le affollatissime mostre di arte non conformista allestite nel minuscolo monolocale di Profsojuzov bul’var da lui occupato.
Benché l’allestimento della raccolta Alla Laguna blu fu realizzato, ormai dagli Stati Uniti, dal solo Kuz’minskij, sul frontespizio dell’opera viene riportato anche il nome di Grigorij Kovalev. Non vedente dall’infanzia, quello che molti conoscevano con l’appellativo di ‘Griška il cieco’ rientra tra le figure leggendarie dell’epoca. Definito dallo stesso Kuz’minskij «catalizzatore» della poesia contemporanea non ufficiale, Kovalev era dotato non solo di una prodigiosa memoria selettiva, che gli permetteva di tenere a mente «una quantità astronomica» di versi, ma soprattutto di un senso estetico infallibile, grazie al quale selezionava e incamerava solo le migliori strofe, tralasciando il resto dei componimenti. Kuz’minskij ricorda come «tutto quanto di meglio [è presente nell’antologia] sia stato raccolto da lui o grazie a lui». I due amici e colleghi (anche Kovalev componeva versi, sebbene, a suo stesso dire, di non eccelsa fattura) avevano già curato insieme raccolte di grande interesse, come l’Antologia della patologia sovietica (Antologija sovetskoj patologii, 1964), ricoprendo un ruolo centrale anche nella vicenda che avrebbe condotto nel 1965 alla prima edizione in volume delle poesie di Brodskij. Nessuna di quelle pur importanti esperienze può però essere paragonata alla pubblicazione dell’antologia Alla Laguna blu.
L’ordine dei nove volumi (nel sottotitolo riportati come cinque, essendo i voll. 2-5 suddivisi a loro volta in due tomi) è perlopiù cronologico. I primi tre (1, 2a, 2b) abbracciano il periodo compreso tra gli anni Quaranta e i primi anni Sessanta, che coincide con la diffusione di una cultura alternativa in URSS: vengono descritte e citate sia le varie cerchie poetiche (Scuola dei filologi, Scuola dei Geologi, Orfani di Achmatova) sia le singole personalità (Alik Rivin, Roal’d Mandel’štam, Genrich Sapgir, Aleksej Chvostenko o lo stesso Kuz’minskij). I successivi tomi (3a, 3b, 4a, 4b) includono invece materiali dedicati alle zone periferiche dell’impero sovietico (Charkov, Riga, Tallin, Kiev e altri centri), così come i versi di autori attivi a partire dalla metà degli anni Sessanta (Vladimir Ėrl’, Viktor Krivulin, Sergej Stratanovskij, ma anche Leonid Aronzon, nato qualche anno prima) e la descrizione di luoghi ed esperienze fondanti per la cultura di quel periodo (come la Malaja Sadovaja o il Caffè Saigon). Il contenuto degli ultimi due tomi (5a, 5b) risulta piuttosto eterogeneo, dando spazio, oltre che a poeti come Viktor Sosnora e Aleksandr Morev, anche ai versi di una figura ricordata senza dubbio più per la prosa, come Rid Gračev (quasi a volerne evidenziare la rilevanza tout court nel panorama dell’epoca), nonché ad antologie significative (Lepta, ossia L’obolo) e a movimenti emergenti (è il caso del femminismo, nell’ambito del quale un’attenzione specifica è dedicata alla vicenda Voznesenskaja e ai versi da lei composti).
A dispetto del radicalismo non solo estetico di cui Kuz’minskij fu spesso tacciato, il poeta dimostra una singolare tolleranza anche nei confronti dell’arte liberale sovietica, dedicando tra l’altro ampio spazio a un caso emblematico come quello di Gleb Gorbovskij, poeta riconosciuto in ambito ufficiale (diverse le sue raccolte edite) e al contempo molto apprezzato nel samizdat per una serie di liriche altrove impubblicabili.
Impossibile non cogliere l’impronta del curatore in molte delle circa otto-novemila pagine dell’antologia, disseminata di giudizi critici ma anche dei ricordi personali di Kuz’minskij: benché alcuni dei contributi risultino spesso ironici, provocatori o al limite dello scandalistico, le sue parole concorrono a fornire un’idea più precisa su opere e autori in molti casi fino a quel momento invisibili e inesistenti al di fuori delle cerchie ristrette del cosiddetto andegraund. Una certa arbitrarietà nella scelta dei nomi antologizzati (tratto congenito, d’altronde, all’idea stessa del florilegio) ha spinto molti a definire la raccolta una sorta di diario personale di Kuz’minskij, il quale, quasi a fugare ogni dubbio, nel volume 3b scrive: «L’antologia ormai da tempo si è tramutata in un’autobiografia». Al progetto potrebbero essere rimproverati il rifiuto delle norme accademiche  e la distanza da qualsiasi canone vigente, elementi non solo rivendicati da Kuz’minskij, ma posti a fondamento stesso dei meccanismi del Samizdat, dove la fatica e i rischi tutt’altro che teorici sottesi alla riproduzione e alla diffusione di materiale clandestino venivano accettati, dai vari «lettori eccedenti» (Parisi), poiché compensati dal grande senso di libertà e autodeterminazione che una simile condotta era in grado di garantire.
Forse anche a causa della sua imponenza in termini di pagine, l’antologia fu stampata con una tiratura piuttosto limitata: solo 600 esemplari per il primo volume (ristampato a Mosca nel 2006 con una tiratura leggermente superiore) e ancor meno per i tomi successivi. Di questi, 250 esemplari furono ordinati dalle sezioni di slavistica delle università statunitensi e 150 distribuiti in Europa (in Italia l’antologia è consultabile a Firenze, Torino, Milano, Venezia e Trieste); le restanti copie furono consegnate ai vari autori. Alla Laguna blu si tramutò quasi subito in una rarità bibliografica, tanto che ad oggi una copia completa della raccolta è presente alla Biblioteca di Pietroburgo ma non nel catalogo della ben più fornita Biblioteca Lenin di Mosca. Panacea alla scarsa reperibilità di un volume imprescindibile per ricostruire la storia letteraria russa del secondo Novecento, il sito https://kkk-bluelagoon.ru/ raccoglie e mette a disposizione i nove volumi in versione integrale.

EDIZIONI:
Antologija novejšej russkoj poėzii u goluboj laguny, K. Kuz’minskij G. Kovalev sost., Oriental Research Partners, Newtonville 1980-1986 [9 tomi].
Antologija novejšej russkoj poėzii u goluboj laguny, K. Kuz’minskij G. Kovalev sost., Orlov, Moskva 2006 [solo il I tomo].

BIBLIOGRAFIA:
M. Caramitti, Letteratura russa contemporanea: La scrittura come resistenza, Laterza, Bari 2010.
D. Davydov, Antologija novejšej russkoj poėzii u Goluboj Laguny, «Kritičeskaja massa», 2, 2006, https://magazines.gorky.media/km/2006/2/antologiya-novejshej-russkoj-poezii-u-goluboj-laguny.html (08/19).
V. Dolinin, B. Ivanov, B. Ostanin (sost.), Samizdat Leningrada. Literaturnaja ėnciklopedija, NLO, Moskva 2003, p. 23.
V. Kulakov, «A professorov, polagaju, nado vešat’», «Novoe Literaturnoe Obozrenie», 14, 1996, all’URL: http://www.ruthenia.ru/60s/kritika/kulakov_laguna.htm (08/19).
K. Kuz’minskij, Kievskie tipy /prodolženie/, Id., G. Kovalev, sost., Antologija, cit., https://kkk-bluelagoon.ru/tom3b/kiev2.htm (08/19).
K. Kuz’minskij, O Gr. Kovaleve /sostavitel’ o so-sostavitele/, Id., G. Kovalev, sost., Antologija, cit., https://kkk-bluelagoon.ru/tom1/o_kovaleve.htm (08/19).
D. Severjuchin, V. Dolinin, Preodolen’e nemoty, V. Dolinin, B. Ivanov, B. Ostanin (sost.), Samizdat Leningrada, cit., pp. 7-51.

[Federico Iocca]
[scheda aggiornata al 10 agosto 2019]