Gruppo 93

Gruppo 93

DATE:
1989-1993

LUOGO:
Milano, Genova, Napoli.

PROMOTORI:
Nanni Balestrini, Michelangelo Coviello.

PARTECIPANTI:
Di seguito l’elenco di coloro che, a vario titolo, hanno partecipato ai convegni e/o a iniziative editoriali del Gruppo: Mariano Bàino, Nanni Balestrini, Renato Barilli, Marco Berisso, Filippo Bettini, Piero Cademartori, Giuseppe Caliceti, Rossana Campo, Marcello Carlino, Benedetta Cascella, Guido Caserza, Nadia Cavalera, Franco Cavallo, Biagio Cepollaro, Remo Ceserani, Corrado Costa, Michelangelo Coviello, Roberto Di Marco, Lorenzo Durante, Giovanni Fontana, Gabriele Frasca, Marcello Frixione, Paolo Gentiluomo, Alfredo Giuliani Costanzo Ioni, Umberto Lacatena, Francesco Leonetti, Carmine Lubrano, Bruno Lunetta, Romano Luperini, Aldo Mastropasqua, Francesco Muzzioli, Elio Pagliarani, Giorgio Patrizi, Tommaso Ottonieri, Edoardo Sanguineti, Lello Voce, William Xerra.

CONVEGNI:
19 settembre 1989, Milano
3-4 febbraio 1990, Milano
9-10 giugno 1990, Milano
1991, Genova
28-29 febbraio 1992, Siena
1-3 aprile 1993, Reggio Emilia

RIVISTE:
«Quaderni di critica» (1973, Roma), «Alfabeta», (1979-1988, Milano), «Linea d’ombra» (1983-1999, Milano), «l’immaginazione» (1983-in corso, Lecce), «L’ombra d’Argo» (1984-1987, Lecce), «Allegoria» (1989-in corso, Milano), «Altri luoghi» (1989-1993, Genova), «Baldus» (1990-1996, Napoli, Roma).

CASE EDITRICI:
Corpo 10 (Milano), Elytra (Reggio Emilia), Manni (Lecce).

DESCRIZIONE:
Il Gruppo 93 viene fondato a Milano nel 1989 con un incontro alla libreria Buchmesse di Michelangelo Coviello, nei giorni in cui si svolge l’edizione di Milano-Poesia curata da Nanni Balestrini. Viene immediatamente presentato come la terza ondata avanguardista del Novecento, la Neo-neoavanguardia, ma su questa definizione e sul legame con la Neoavanguardia degli anni Sessanta le posizioni al suo interno rimangono estremamente differenziate dando origine a non poche polemiche. Lo stesso nome scelto per il gruppo contiene un riferimento ambivalente all’avanguardia del Gruppo 63, con un rovesciamento del numero che sta ad indicare non l’anno d’inizio, ma quello di una fine programmata dell’esperienza collettiva, sottintendendo un approccio e una struttura diversi rispetto al passato. Di fatto il Gruppo 93 non si costituisce come un gruppo coeso, ma come una sorta di laboratorio collettivo, un “luogo” di intersezione, di scambio e di confronto tra diverse esperienze e gruppi letterari già attivi durante gli anni Ottanta in tutta Italia che sostengono la necessità di una scrittura capace di recuperare le ragioni sociali della letteratura. Questa tendenza si manifesta preliminarmente grazie ai convegni e alle attività organizzati dalle riviste «Alfabeta», «l’immaginazione» e «L’ombra d’Argo» e alla pubblicazione dell’antologia Poesia italiana della contraddizione curata da Mario Lunetta e Franco Cavallo (Newton Compton, Roma, 1989). Nel Gruppo 93 sono presenti, con vari gradi di coinvolgimento, molti giovani poeti, tra cui quelli riunitisi nel collettivo Kryptopterus Bicirrhis (Lorenzo Durante, Marcello Frixione, Gabriele Frasca, Tommaso Ottonieri), nel collettivo genovese Altri luoghi (Marco Berisso, Pietro Cademartori, Guido Caserza, Paolo Getiluomo), e nel gruppo napoletano di Baldus (Mariano Bàino, Biagio Cepollaro, Lello Voce); partecipano anche i critici letterari che avevano fondato il collettivo Quaderni di critica (Filippo Bettini, Marcello Carlino, Aldo Mastropasqua, Francesco Muzzioli, Giorgio Patrizi), nonché alcuni ex membri del Gruppo 63 (come Edoardo Sanguineti, Alfredo Giuliani, Nanni Balestrini e Elio Pagliarani) e altri critici e letterati tra cui assumono un ruolo importante Romano Luperini, Francesco Leonetti e Renato Barilli. Le attività del Gruppo comprendono in primo luogo i convegni annuali, intesi come pratiche collegiali che si rifanno al modello di lavoro del Gruppo 63, di cui si trova riscontro nelle pubblicazioni che accolgono gli atti e nelle riviste legate al Gruppo. Tra queste assumono particolare rilievo «Baldus» e «Altri luoghi», entrambe dirette dai gruppi omonimi. Il Gruppo si impegna inoltre nella pubblicazione di antologie poetiche tra cui si deve ricordare soprattutto L’anello che non tiene. Poesia Oltre-Modernità Antagonismo: sui limiti della nuova enunciazione poetica, curata da Tommaso Ottonieri (Elytra, Reggio Emilia 1992), che raccoglie i testi dei reading effettuati all’Università La Sapienza di Roma e alla Festa dell’Unità di Reggio Emilia nel 1992. Data la natura del Gruppo non viene definito un vero e proprio programma culturale collettivo, ma è possibile individuare le linee guida di una strategia comune basata sull’idea largamente condivisa di letteratura della lateralità formulata da Luperini (cfr. R. Luperini I pesci rossi, l’acquario e una letteratura della lateralità, in Gruppo 93. Le tendenze attuali della poesia e della narrativa, cura di A. G. D’Oria, Manni, Lecce 1993). L’obiettivo è quello di proporre una cultura alternativa a quella del tardo capitalismo e alle sue forme espressive, riassunte nell’etichetta del Postmodernismo, che riattivi pratiche di opposizione sociale a partire dalle zone marginali del sistema, intese come residui di una diversità che tende a scomparire per l’effetto omologante e totalitario della dominante culturale. In riferimento alle tecniche letterarie adottate, i giovani poeti del Gruppo si riconoscono tendenzialmente nella definizione di postmodernisti critici, che indica un utilizzo critico-allegorico degli stilemi che caratterizzano il Postmodernismo. La formula viene coniata dal collettivo Baldus che risulta particolarmente intento a proporre una ripresa delle forme marginali della tradizione letteraria e a rielaborare strategie divenute appannaggio del postmodernismo come il citazionismo e il pastiche. Il lavoro poetico del Gruppo 93 è generalmente animato da una istanza interartistica condotta in senso critico nei confronti delle forme intermediali che strutturano la cultura di massa, questione su cui si focalizzano particolarmente gli interventi pubblicati in «Altri luoghi», in cui viene discussa l’influenza dei nuovi media tecnologici sullo statuto letterario. In funzione contrastiva rispetto agli effetti narcotizzanti dei nuovi media si sviluppa uno degli elementi maggiormente caratterizzanti delle poetiche proposte, rappresentato dalla forte valorizzazione della qualità ritmico-fonetica della parola, che si verifica in connessione con il concetto di oralità di ritorno individuata a partire dagli studi di Marshall McLuhan e Walter Ong (si vedano di Mc Luhan Gli strumenti del comunicare del 1964 e di Ong Oralità e scrittura del 1982). Risultano indicative di tale soluzione le numerose performance di poesia e gli eventi che congiungono reading e istallazioni visivo-sonore organizzati dai membri del Gruppo; queste iniziative vengono attuate con lo scopo di recuperare, grazie all’espressione orale e all’attuazione di una diversa modalità di fruizione del prodotto artistico, l’antica funzione sociale dell’epos, di creare cioè forme alternative di aggregazione sociale. Come reazione alla standardizzazione diffusa che colpisce ogni aspetto della cultura e i suoi meccanismi produttivi, trova posto all’interno del Gruppo anche un’ampia discussione sulle pratiche editoriali alternative da sviluppare nel futuro e il Gruppo stesso fa riferimento a piccoli editori a latere del circuito distributivo principale come Corpo 10, piccola casa editrice indipendente fondata da Michelangelo Coviello a Milano, Elytra di Reggio Emilia, specializzata in pubblicazioni letterarie, ma anche Manni di Lecce, nata poco prima intorno all’esperienza della rivista «l’immaginazione» e attiva nella promozione di nuove tendenze letterarie, che si avvale di Romano Luperini tra i collaboratori. La strategia della lateralità praticata dal Gruppo in tutti gli ambiti d’intervento denuncia l’irrimediabile crisi dell’aspirazione utopistica che aveva guidato i movimenti politici fino agli anni Settanta nonché la caduta definitiva dell’idea di avanguardia come opposizione frontale al sistema e prefiguratrice di un avvenire a partire da una posizione “avanzata”. Se di avanguardia si tratta, l’avanguardia rappresentata del Gruppo 93, come spiega uno dei protagonisti, Tommaso Ottonieri, deve essere intesa come parabola di posizionamento nel presente storico così come nei luoghi fisici del vissuto, nel senso che l’operazione culturale deve operare per una riappropriazione, o propriamente una riterritorializzazione, contro l’espropriazione del tempo e dello spazio dei soggetti e della collettività da parte del sistema economico globale; allo stesso tempo essa deve essere pensata come continuo movimento, una continua ricerca dell’orizzonte praticabile senza alcuna posizione ideologizzata di partenza (cfr. T. Ottonieri, Parabole di posizionamento, in 63/93, trent’anni di ricerca letteraria. Convegno di dibattito e di proposta, Elytra, Reggio Emilia 1995). L’avanguardia viene quindi ripensata come azione di resistenza più che di lotta e l’impegno propugnato nella realtà da parte dello scrittore si manifesta nella forte istanza etica e relazionale che anima le poetiche e che mira a trasformare la poesia in uno strumento di opposizione al meccanismo alienante della società mediatica. Tali metodologie controculturali si pongono in continuità con la cultura underground del passato recente e avvicinano al contempo il Gruppo 93 ai nascenti movimenti sociali degli anni Novanta e alle pratiche di dissenso da essi praticate.

BIBLIOGRAFIA:
Per la storia, i resoconti dei convegni e i contenuti dei dibattiti interni al Gruppo 93 si rimanda a F. Bettini, R. Di Marco (a cura di), Terza ondata. Il nuovo movimento della scrittura in Italia, Synergon, Bologna 1993; A. G. D’Oria (a cura di), Gruppo 93. Le tendenze attuali della poesia e della narrativa, Manni, Lecce 1993; 63/93. Trent’anni di ricerca letteraria, Convegno di dibattito e di proposta, Elytra, Reggio Emilia 1995; A. Petrella (a cura di), Gruppo 93. L’antologia poetica, Zona, Civitella val di Chiana-Arezzo 2010.

 

[Giovanna Lo Monaco]
[scheda aggiornata al 12 novembre 2018]