Mondadori

Mondadori

Si ringrazia per la riproduzione dell’immagine:
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori – Biblioteca storica Mondadori
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori – Biblioteca storica Saggiatore

DATE:
1907 –

LUOGO:
Segrate (Milano)

COLLANE DI INTERESSE:
Saggi, Scrittori italiani e stranieri, Le scie, Omnibus, Oscar.

DESCRIZIONE:
La casa editrice Mondadori, fondata da Arnoldo Mondadori nel 1907, si interessò alla letteratura russa a partire dagli anni Venti, in particolare ad opere di autori classici dell’Ottocento e del primo Novecento. Con l’inizio degli anni Sessanta la Mondadori, alla ricerca di novità tra gli autori sovietici contemporanei, guardava alla retorica del realismo socialista con diffidenza, e preferì autori legati alle culture del disgelo e del nascente dissenso, contribuendo alla loro diffusione; un primo significativo esempio fu la pubblicazione nel 1960 de Il disgelo di I. Erenburg (I libri del pavone), già edizione Einaudi del 1955. In quegli anni l’editoria occidentale subì la difficoltà di accesso alle fonti non allineate con il regime sovietico, insieme alla mancanza di regolamentazione del diritto d’autore, in quanto l’Unione sovietica non aveva sottoscritto la Convezione universale stipulata a Ginevra nel 1952. Alberto Mondadori, allo scopo di dirimere tale questione, nel 1963 propose ad altri editori italiani di corrispondere agli autori sovietici diritti analoghi a quelli occidentali, garantendo tramite accordi l’esclusiva della pubblicazione in Italia. Stipulò su tale premessa un contratto con Viktor Nekrasov – autore noto per l’originalità nel panorama del disgelo chruscioviano poi costretto per le sue posizioni ad emigrare nel 1974 -, di cui Mondadori pubblicò: La seconda notte (1962), Nella città natale (1962, su licenza dell’Einaudi), Nelle trincee di Stalingrado (vinse il Premio Stalin nel 1947; 1964, Medusa) e Di qua e di là dall’oceano (1965). Nel 1967 Mondadori presentò la prima edizione mondiale in russo di Krutoj  Maršrut di Evgenija  Ginzburg, un importante caso editoriale, sorprendente per l’autrice stessa, in quanto il romanzo autobiografico con a tema le purghe staliniane, non poté essere pubblicato in URSS, ma circolò attraverso i canali del samizdat (trad. it. Viaggio nella vertigine, 1967).  Lo scrittore Michail Bulgakov trovò spazio nel catalogo Mondadori con Vita del Signor Molière (Scrittori italiani e stranieri) nel 1969. In assenza di convenzioni internazionali, l’urgenza di assicurarsi l’esclusiva dell’opera di un autore sovietico, in una vera e propria corsa per precedere gli avversari, spesso causò pubblicazioni affrettate o lunghi rinvii, come accadde ad una raccolta antologica di scritti di Osip Mandel’štam, già in programma nel 1967: l’editore De Donato di Bari precedette di poco Mondadori, per cui l’opera fu accantonata (La quarta prosa: sulla poesia, discorso su Dante, viaggio in Armenia, a cura di A. M. Ripellino, De Donato, 1967; I quaderni di Voronež, a cura di M. Calusio, Mondadori 1995). Le memorie di Nadežda Mandel’štam, pagine forti ed evocative sugli anni di confino e prigionia del marito come di tanti scrittori ed intellettuali di quegli anni, un’altra opera fondamentale per la diffusione in Italia della tematica del dissenso, uscirono nel 1970 con il titolo L’epoca e i lupi (traduzione di G. Kraiski); Mondadori riuscì a far valere i diritti acquisiti e a garantirsi l’esclusiva italiana, nonostante il tentativo di un altro editore, Sansoni, di assicurarsi la pubblicazione.

Vicende editoriali complesse riguardarono le pubblicazioni di A. Solženicyn, da quando, con l’uscita su «Novyj Mir» di Odin den’ Ivana Denisoviča, fu fatta conoscere la prima opera letteraria, ufficialmente pubblicata in Urss, con a tema il Gulag. Mondadori non si aggiudicò questa pubblicazione, edita in Italia da Garzanti ed Einaudi, ma mantenne un vivo interesse per l’autore, ottenendo nel 1968 l’esclusiva italiana de Il Primo cerchio, (V kruge pervom), romanzo ispirato a ricordi autobiografici, ambientato nella šaraška di Marfino, un campo di detenzione alle porte di Mosca dove scienziati e tecnici lavoravano a progetti statali (V kruge pervom, 1968; edizione italiana: Il primo cerchio, trad. di P. Zveteremich, Scrittori italiani e stranieri, 1968). Rakovyj korpus (1968) uscì invece in prima edizione mondiale in russo per la casa editrice voluta da Alberto Mondadori, Il Saggiatore; sul frontespizio, in seguito a forti polemiche che videro anche l’intervento dell’autore, vi era indicato “romanzo di anonimo sovietico” (Divisione cancro, trad. di M. Olsufeva, Il Saggiatore, 1968), pochi mesi più tardi seguì l’edizione Einaudi, che, grazie ad una scelta editoriale differente, riportava in copertina il nome dell’autore (Solženicyn A., Rakovyj korpus, 1968; Reparto c, trad. di G. Dacosta, 1969; traduzione poi ripresa da Mondadori: Reparto C, Mondadori-DeAgostini, Novara 1987). Seguirono nel corso dei primi anni Settanta dello stesso autore in edizione Mondadori Per il bene della causa (1971, Scrittori italiani e stranieri), Agosto 1914. Nodo primo (1972, Scrittori italiani e stranieri), ed anche, di fondamentale importanza per la diffusione nel panorama editoriale italiano del fenomeno del dissenso e della conoscenza del sistema repressivo sovietico, l’opera in 3 volumi, Arcipelago Gulag 1918-1956: saggio di inchiesta narrativa (traduzione di M. Olsufieva, 1974-1978, Saggi); Mondadori continuò le pubblicazione di traduzioni di Solženicyn con Vivere senza menzogna (1974, L’immagine del presente), La quercia e il vitello: saggi di vita letteraria (1975, Saggi), Discorsi americani (1976, L’immagine del presente), Lenin a Zurigo: capitoli (1976, Scrittori italiani e stranieri) e Voci da sotto le macerie, una raccolta di scritti di vari autori del dissenso, Solženicyn in primis, a cura di Sergio Rapetti (Saggi, 1981). Queste scelte editoriali, evidenziano come, a partire dagli anni Sessanta, vi sia un forte interesse della casa editrice milanese verso alcuni autori russi riconducibili alla cultura del dissenso, ed in particolare verso quei testi letterari che riguardarono la testimonianza del Gulag e delle repressioni politiche sovietiche. Seguendo la linea editoriale della scelta di autori non allineati all’establishment sovietico, Mondadori ebbe il merito di far conoscere al pubblico italiano lo scrittore Vasilij Grossman grazie all’opera Tutto scorre, in cui ritorna il tema del Gulag, il protagonista, infatti, è un ex detenuto: capitolo per capitolo, egli rivive negli incontri e nei ricordi la propria condanna e sviluppa una riflessione sulla storia russa e sul ruolo di Lenin, identificandolo quale fautore del regime totalitario e liberticida sovietico (trad. di P. Zveteremich, 1971, Scrittori italiani e stranieri). Nella stessa collana nel corso degli anni Settanta, Mondadori presentò un vario numero di titoli e autori ascrivibili alla cultura del dissenso, a cominciare dal romanzo di A. Platonov Čevengur: la proposta per questa pubblicazione arrivò in casa editrice nel 1971 da Parigi grazie allo studioso Nikita Struve, che era in possesso del manoscritto (Il villaggio della nuova vita, trad. di M. Olsufeva, 1972). Nel 1976 uscì Il fedele Ruslan: storia di un cane nel lager (1976, Scrittori italiani e stranieri) di G. Vladimov, autore già noto al pubblico italiano grazie a La grande vena (Einaudi, 1962). Nel 1978 fu la volta de Il carnevale della storia di Leonid Pljušč’, matematico e dissidente di sinistra, di origine ucraina, strappato dall’ospedale psichiatrico grazie ad una campagna internazionale ed in seguito emigrato. L’anno seguente la collana propose Vita e straordinarie avventure del soldato Ivan Čonkin di V. Vojnovič (1979, Scrittori italiani e stranieri), una satira degli ambienti burocratici e militari sovietici, dichiarata di imminente pubblicazione su «Novyj mir»» già nel 1963, ma diffusa unicamente attraverso il samizdat ed in Occidente, grazie ai canali del Tamizdat (Parigi 1975). Diverse opere di autori legati al dissenso furono proposte nella collana Saggi, tra i quali, oltre al già citato Solženicyn, il premio Nobel Andrej Sacharov (Parla Sacharov, traduzione di M. Agrati e P. Zveteremich, 1974), Žores Medvedev (Dieci anni dopo Ivan Denisovič, 1974), e il fratello Roy Medvedev (Krusciov. Gli anni del potere, 1977; L’unione sovietica alle soglie del 2000, 1980). La collana mondadoriana dedicata alla poesia, lo Specchio, ospitò nel 1979 Fermata nel deserto (a cura di G. Buttafava), raccolta di poesie di Iosif Brodskij, già noto in Occidente per le persecuzioni subite in patria e costretto all’emigrazione dal 1972. Negli anni ’80 Mondadori confermò l’interesse per scrittori non aderenti all’ideologia sovietica, presentando al pubblico italiano la prima edizione mondiale de L’ustione. Romanzo in tre libri: tardi anni sessanta-primi anni settanta (traduzione di G. Buttafava e S. Rapetti, Omnibus, 1980) del figlio di Evgenija Ginzburg, Vasilij Aksjonov; quest’opera segnò il distacco definitivo dell’autore dalla letteratura sovietica ufficiale e il conseguente esilio negli Stati Uniti. In seguito, nel 1988, uscirà per la stessa collana L’isola di Crimea nella traduzione di P. Deotto. Nel 1983 Mondadori presentò in catalogo La casa sul lungofiume (già pubblicato da Editori Riuniti, trad. di V. Costantini; introduzione di S. Vitale, Oscar) di Jurij Trifonov, autore che apparteneva alla letteratura ufficiale d’opposizione degli anni Settanta: una delle figure principali della letteratura sovietica di quegli anni, che celava nella propria prosa il tema nascosto del destino degli intellettuali durante il regime staliniano. Non poté mancare tra le proposte del catalogo mondadoriano anche Boris Pasternak, con una raccolta di prose: L’infanzia di Ženya Ljuvers e altri racconti (prefazione di V. Strada, I gabbiani, 1988). Con la perestrojka e gli anni Novanta continuarono le ripubblicazioni delle opere di Solženicyn, in particolare Arcipelago Gulag, di cui uscì una nuova edizione completa nel 2001 (a cura di M. Calusio, I Meridiani; nuova edizione Oscar Classici Moderni, 2013), furono inoltre pubblicate le opere principali di M. Bulgakov, a partire da Il maestro e Margherita (trad. M. S. Prina, 1991).

 

BIBLIOGRAFIA:

P. Moggi Rebulla, M. Zerbini (a cura di), Catalogo storico Arnoldo Mondadori editore 1912-1983, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano 1985.
Catalogo storico Arnoldo Mondadori editore 1984-1994: cronologia, autori, titoli, collane, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano 1996.
S. Mazzucchelli (a cura di), Percorsi russi a Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano 2013.
M. Sabbatini, Viktor Nekrasov e l’Italia. Uno scrittore sovietico nel dibattito culturale degli anni Cinquanta, Universitas Studiorum, Mantova 2018.

[Sara Mazzucchelli]
[scheda aggiornata al 9 maggio 2019]