L’EUROPA LETTERARIA

L’EUROPA LETTERARIA

Data inizio :
1 gennaio 1960

Data fine:
maggio-giugno 1965

Luogo di edizione:
Roma.

Comitato di redazione:
Giancarlo Vigorelli, Domenico Javarone, Davide Lajolo

Numero totale dei fascicoli:
26

Principali collaboratori:
Domenico Javarone, Davide Lajolo, Aleksandr Tvardovskij, Evgenij Evtušenko

Descrizione:
«L’Europa letteraria» è una rivista fondata il primo gennaio 1960 a Roma su iniziativa di Giancarlo Vigorelli, che ricoprirà il ruolo di direttore fino al 1965. Durante i cinque anni di vita della rivista, Vigorelli è affiancato in un primo momento da Domenico Javarone nel ruolo di condirettore a cui si aggiungerà Davide Lajolo a partire dal numero 20/21 dell’aprile-giugno 1963.
La sede redazionale e amministrativa si trova a Roma. Inizialmente collocata in via Micheli 78, essa viene poi trasferita in via delle Muratte 87 nel 1964 e l’anno successivo in via Montanelli 11.
La rivista comprende in tutto 26 volumi che escono con periodicità bimestrale nelle Edizioni Rapporti Europei da gennaio 1960 a giugno 1965, anno in cui la rivista cessa le sue pubblicazioni.
Dal numero 3 del giugno del 1960 la testata si arricchisce della sezione ‘L’Europa artistica’  e successivamente, a partire dal numero 9/10 del giugno/agosto del 1961 della sezione ‘L’Europa cinematografica’ . Entrambe queste sezioni possono considerarsi delle vere e proprie riviste interne alla testata tanto da essere separate tra loro da una copertina interna. In esse compaiono saggi, articoli e recensioni che trattano rispettivamente tematiche artistiche e cinematografiche tanto che per gli ultimi tre numeri del 1965, la rivista viene pubblicata con il nuovo titolo «L’Europa letteraria, artistica e cinematografica».
«L’Europa letteraria» si compone di quattro parti: Testi che raccoglie testi in prosa, poesie e saggi critici; Fatti e Idee in cui sono presenti interventi relativi alla letteratura e all’arte in generale; Letture in cui compaiono recensioni e consigli sulle nuove uscite letterarie; e Notiziario, sezione che cesserà dopo pochi numeri e all’interno della quale è presente il Bollettino della Comunità Europea degli Scrittori, in cui vengono appunto riportati i fatti relativi alla Comunità europea degli scrittori (COMES). A queste sezioni si aggiungeranno poi quelle di Testi e Galleria in ‘L’Europa artistica’ e Testi e Primi piani  in ‘L’Europa cinematografica’.
I contenuti della rivista si basano fondamentalmente sugli stessi principi su cui si regge la COMES e per questo motivo essa è fondamentalmente antifascista, come sottolineato in diversi articoli pubblicati al suo interno. «L’Europa letteraria» segue una linea editoriale di ispirazione progressista e paneuropeista che mira ad abbattere il confine fra la cultura dell’Europa occidentale e quella dell’Europa orientale attraverso la creazione di un dibattito culturale fra intellettuali. L’intento è quello di permettere alle «cosiddette due Europe di imparare a conoscersi e riconoscersi» attraverso l’intervento degli uomini di cultura. Questi ultimi, secondo Vigorelli, devono liberarsi dalla pretesa di «sperperare in monologo quel che per natura stessa dell’arte è dialogo» al fine di permettere alla cultura di diventare il mezzo tramite cui stabilire relazioni pacifiche fra i diversi paesi europei.  Per facilitare questo avvicinamento fra popoli, all’interno della testata, compaiono accanto alle pubblicazioni di intellettuali italiani (tra cui Ungaretti, Pasolini, Moravia, Riccio, Strada, Luzi), diversi interventi, sia in traduzione che in lingua originale, di intellettuali, scrittori e artisti provenienti dai vari paesi europei (da Sartre a Hesse, da Hemingway a Petrov, Evtušenko).
L’intento del direttore è inoltre quello di promuovere un dibattito fra la cultura marxista e quella borghese, dato che per il direttore «gli scrittori, gli artisti (…) e gli uomini di cultura proprio perché strutturalmente sono fatti per l’unità, non hanno mai paura delle divisioni e dei dissensi, né si perdono tra ideologie opposte». A tale proposito si presta particolare attenzione alla scena culturale sovietica. Si vuole infatti creare un confronto che veda protagonisti, alla stregua di quegli artisti allineati alla cultura ufficiale come Kostantin Fedin o Alekseij Surkov, anche quegli artisti che invece sono posti ai suoi margini. Non a caso, tra i principali collaboratori della rivista spicca il nome di Aleksandr Tvardovskij, la cui rivista progressista «Novij Mir» influenza molto la linea editoriale scelta da Vigorelli per «L’Europa Letteraria». Proprio per questi motivi il periodico diventa il mezzo privilegiato attraverso il quale il pubblico italiano viene a conoscenza di quattro casi letterari sovietici, ossia quelli di Anna Achmatova, Boris Pasternak, Aleksandr Solženicyn e dello stesso Tvardovskij.
Per Vigorelli è dunque necessario un continuo confronto culturale affinché si possa arrivare a riconoscere «quella antica e nuova pianta comune, unitaria e infine unica, che insieme bisogna far fiorire» al fine di giungere alla tanto ambita «unificazione degli uomini, e alla loro rapportualità». La rivista rimane quindi un canale estremamente importante per diffondere e trasmettere la cultura al fine di abbattere le barriere politiche e culturali fra i vari stati europei in un periodo in cui gli equilibri tra essi sono estremamente precari.
Col passare degli anni però l’obiettivo di Vigorelli diventa sempre più difficile da raggiungere. La rivista comincia a perdere il suo potere, e il suo ruolo si fa sempre più marginale a causa dell’avvento dei mezzi di comunicazione di massa. Il direttore denuncia questa condizione negli ultimi numeri della rivista e cerca comunque di portare avanti la sua «guerra delle idee, una guerra che ha per arma la critica e per vittoria la libertà». Il tentativo si rivela vano e «L’Europa letteraria» è costretta a chiudere i battenti con il numero 35 del maggio-giugno 1965.

Note:
Lo spoglio è stato eseguito sui fascicoli della rivista «L’Europa letteraria» dal 1960 al 1965 reperiti presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Dei 26 fascicoli di cui si compone il periodico, non è stato possibile reperire i numeri 25, 28, 29, né tantomeno è stato possibile consultare l’indice del numero 26.

Bibliografia:
C. D’Ambrosi, La civiltà letteraria negli anni ’60-’65 in URSS attraverso le riviste «Tempo presente» e «L’Europa letteraria», tesi di Laurea Magistrale, Università degli Studi di Firenze, A.A. 2016/2017.
P. Gaddo (a cura di), «L’Europa Letteraria», scheda e indici. Reperibile al sito: https://r.unitn.it/it/lett/circe/leuropa-letteraria
M. Sabbatini, Dicembre 1964: Anna Achmatova in Italia. Un caso di diplomazia culturale italo-sovietica, «e-samizdat», 2012-2013, IX.
M. Sabbatini, Lagernaja proza Solženicyna v zerkale ital’janskoj kritiki, in Tekst i tradicija. Al’manach, vypusk 6, Rostok, Sankt-Peterburg 2018, p. 72-76.
G. Vigorelli, L’Europa, questo rapporto in «L’Europa Letteraria», I, 1, gennaio 1960, p.8.
G. Vigorelli, Le Riviste letterarie europee nell’attuale situazione culturale ed editoriale, in «L’Europa Letteraria», 6,35, maggio-giugno 1965, p.184-192.
Comes. Tavola Rotonda a Belgrado in «L’Europa Letteraria», VI, 35, maggio-giugno 1965, p. 179-215.

[Claudia Borrelli]
[Scheda aggiornata al 21/12/2018]

L’Europa Letteraria [spoglio, 1960-1965]