Insekten Sekte

Insekten Sekte

DATA INIZIO:
1969

DATA FINE:
1989

LUOGO:
Amsterdam, Milano, Montedomenico (Genova).

DIRETTORE:
Matteo Guarnaccia

PRINCIPALI COLLABORATORI:
Matteo Guarnaccia, Valerio Diotto, Renata Molho, Piripacchio [pseudonimo di autore non noto], Gary Stafford.

DESCRIZIONE:
«Insekten Sekte» rappresenta, sia dal punto di vista grafico che contenutistico, una delle migliori espressioni della cultura hippie che, sviluppatasi in seno al movimento beat, continua a caratterizzare i movimenti underground successivi. Allo stesso tempo la rivista si connota come una vera e propria rivista d’arte ed è considerata, assieme a «Pianeta fresco», come il migliore esempio di grafica psichedelica italiana, per la qualità dei disegni in essa presenti e le inedite soluzioni adottate nella dall’ideatore e artefice, Matteo Guarnaccia, divenuto in seguito uno dei più importanti disegnatori dei movimenti di controcultura, nonché uno dei maggiori esperti e “biografi” dell’underground. La rivista viene realizzata a partire dal 1969; vengono pubblicati in tutto 17 numeri e una quantità imprecisata di supplementi fino al 1975, senza periodicità fissa e con un formato che varia da quello di una piccola plaquette fino alle grandi dimensioni di un poster (35×170 cm). La rivista si serve infatti di un doppio canale di diffusione: della pratica dell’affissione murale, invalsa nel periodo tra gli artisti d’avanguardia così come nei movimenti underground, e del circuito esoeditoriale, proprio delle riviste autoprodotte. La distribuzione di «Insekten Sekte» avviene a mano, ma il giornale si trova più spesso incollato ai muri delle città visitate dallo stesso Guarnaccia o dai molti amici e semplici lettori che si trovano a disseminare la sua opera in varie parti del mondo, da Londra a Goa. La tiratura varia dalle 10 alle 1000 copie, e viene lasciata libera la possibilità di duplicare le matrici, moltiplicando così esponenzialmente la possibilità di diffusione in più luoghi. Per queste ragioni «Insekten Sekte» è, probabilmente, l’unico giornale underground italiano ad aver ricevuto diffusione internazionale. La storia della rivista coincide con il periodo della formazione artistica di Guarnaccia e delle prime frequentazioni negli ambienti hippie. Durante un viaggio nell’estate del 1970, Guarnaccia legge sui muri di Amsterdam la scritta “Insekten Sekte” (“setta degli insetti”) e, colpito dal suono di queste parole, decide di apporle a mo’ di titolo sui disegni eliografati che già dall’anno prima aveva iniziato a distribuire o ad affiggere per le strade delle città che si trovava a visitare.  Si tratta inizialmente di singole tavole di disegni, che l’artista comincia a trasformare in vere e proprie storie a fumetti seguendo il suggerimento di Angelo Quattrocchi, uno dei maggiori animatori della scena underground e direttore di «Fallo!». L’incontro con il disegnatore Valerio Diotto segna l’inizio della produzione vera e propria della rivista, che avviene in luoghi diversi – Milano, Amsterdam e Montedomenico sono i principali – così come lascia intuire il sottotitolo di «Esperimento visivo itinerante». La realizzazione del giornale avviene inoltre grazie alla fattiva collaborazione della compagna di Guarnaccia, Renata Molho, dell’amico Gary Stafford e di un ignoto “personaggio” indicato dallo stesso Guarnaccia nelle sue memorie come Piripacchio. La stampa della rivista, come quella della maggior parte delle autoproduzioni del periodo, viene effettuata con mezzi poveri, ma con estrema cura artigianale: disegnate a mano con china e rapidograph, le copie sono tutte eliografate, stampate in color seppia e in seguito dipinte a mano. I disegni di «Insekten Sekte», come spiega Pablo Echaurren, si compongono di un fitto intarsio di personaggi, cose, animali e fiori, che saturano lo spazio delle pagine. Nel tratto del disegno si riscontrano influenze e riferimenti eterogenei: l’arte precolombiana, Bosch, i pittori preraffaelliti, la pop art, le immagini devozionali indù, i fumetti di fantascienza, i cartoni animati, i comix underground d’oltreoceano, oltre all’intero patrimonio iconografico psichedelico che caratterizza il movimento internazionale. Nelle storie di «Insekten Sekte» Guarnaccia racconta la realtà delle comunità hippie trasponendola in una dimensione fiabesca: i protagonisti sono infatti alcuni personaggi freak, affiancati da fate, giullari, gnomi, maghi e altri personaggi fantastici, calati in situazioni paradossali di tipo fiabesco e onirico, le cui vicende affrontano con leggerezza argomenti come il sesso, le droghe, l’amore libero e altri temi caratteristici del movimento hippie. Pur non delineando al suo interno obiettivi culturali programmatici, la rivista è sicuramente espressione della convinzione, diffusa nella cultura hippie, che la creatività costituisca lo strumento primario per avviare una rivoluzione sociale. Dopo molti anni dall’ultimo numero del 1975 (n. 17), l’autore pubblica una nuova serie della rivista che vede l’uscita di 6 numeri tra il 1988 e il 1989 (nn. 18-23), in un periodo estremamente distante, nello spirito, dal contesto in cui la rivista era sorta.

BIBLIOGRAFIA:
Sulla storia della rivista si rimanda a M. Guarnaccia Cosmic playground. Hippy happy life scenes. Insekten Sekte remix 1969-1975. Disegni e tracce dell’underground, Jubal, Gradisca d’Isonzo (GO) 2003; si vedano anche P. Echaurren, C. Salaris, Controcultura in Italia 1967-1977, Bollati Boringhieri, Torino 1999, e M. Guarnaccia, Underground italiana, Shake, Milano-Rimini 2011. Sull’opera di Guarnaccia si rimanda a F. Caputo, Matteo Guarnaccia: testimone di una generazione che voleva svelare l’anima, in http://www.teknemedia.net/ (10/05/2019).

 

 [Giovanna Lo Monaco]
[scheda aggiornata al 10 maggio 2019]